E così si giunge ad una nuova celebrazione della Giornata mondiale dei poveri.
La vulnerabilità celebrata come dono arricchente per noi, la vulnerabilità riflettuta come al centro di una scommessa: dignità per tutti.
“Non mi lasciare” è il grido di chi chiede di essere allontanato dalle brutture di una condizione di vita che di umano ha veramente tanto poco.
“Non mi lasciare” è la voce di chi annega nella tristezza di una speranza affievolita dai colpi duri di una società non accessibile.
“Non mi lasciare” sono quelle lacrime che ti stanno dicendo: “Non ho più nessuno, ma solo te che sei qui a raccogliere la mia disperazione”.
“Non mi lasciare”….non è lo stesso sguardo di Cristo agonizzante sulla Croce?
Incrociamo sempre quegli occhi, in azione e in contemplazione, dalla contemplazione all’azione e “non lasciamo mai nessuno”.
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#NonMiLasciare