Altare di S. Maria della Luce

A destra dell’altare maggiore si trova un altro splendido altare, stilisticamente simile a quello prospiciente e come quello proveniente da S. Croce.

Inserito in una doppia cornice in pietra di cui quella interna coronata, campeggia un quattrocentesco affresco proveniente dall’antica cappella di S. Maria della Luce poi traslato sull’altare maggiore della stessa chiesa ricostruita nel 1593. Così infatti riferisce l’Infantino: “Nell’Altar maggiore si vede sollevata in alto l’Imagine di Santa Maria della Luce, quella appunto, che stava nella picciola Cappella fuori le mura, dove comparve la Luce, posta qui dapoi fatta la nuova fabrica, la quale oltre l’haver liberata la Città dalla peste in quel tempo, ha fatto sempre, a fa di presente ad ognu’un, che l’invoca singolarissime gratie”[1].

La Madonna, presentata secondo la tipologia iconografica della Virgo lactans, è seduta in trono e nutre al seno il Bambino Gesù, il quale reca in mano una rondine simbolo della sua Incarnazione, secondo l’interpretazione di un passo del profeta Geremia (Ger 8,6) e al collo un cornetto di corallo in segno di protezione, secondo la concezione medioevale che il corallo tiene lontano il malocchio.

Al di sopra della cornice interna una breve, forse incompleta, iscrizione recita:

viæ meæ viæ lucis

ossia: Alla mia via, via della Luce.

 

Nella cornice mistilinea più in alto, un’altra immagine di Madonna con Bambino, questa volta un dipinto su tela del XVIII secolo.

[1] Infantino, Lecce sacra, cit., p. 39.


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