Altare di S. Anna
Oltre il maggiore, è quello che tra tutti gli altari primeggia per dovizia ornamentale e sapienza compositiva.
A cominciare dal basso, due scudi coronati inquadrano la mensa ai cui lati due guardie armate di spada fanno da difesa.
Sullo scudo di sinistra si legge:
De corde Matris / ad corFilii / confuge mani
che tradotto in italiano significa:
Dal cuore del Figlio rifugiati al mattino.
A livello della mensa, due basamenti sulla cui faccia prospettica compaiono angeli con opulente ghirlande di frutti reggono le fitte spirali delle colonne decorate con fogliame, volti e uccelli fantastici e coronate da capitello corinzio. Ai lati esterni delle colonne, due volute sorreggono le statue di S. Gaetano da Thiene (a sinistra) e S. Andrea Avellino (a destra). Nello spazio tra le colonne è accolta entro un’opulenta cornice di pietra la tela autografa di Serafino Elmo (cm 212 x cm 150) raffigurante S. Anna con Maria bambina.
L’opera di chiara matrice giordanesca presenta la santa, rivestita di un abito verde, simbolo di speranza e di un manto azzurro, simbolo della grazia divina, che regge tra le braccia Maria bambina in piedi circonfusa di luce, mentre una schiera di angeli converge su di lei.
Sotto la tela, possiamo contemplare una scena di particolare dolcezza che troviamo anche presso l’altare di S. Carlo Borromeo nella Chiesa di S. Irene: due angeli che ostendendo un lenzuolo vegliano sul Bambino Gesù assopito, mentre con il dito ammoniscono a fare silenzio, invito ripetuto nell’iscrizione Ne suscitetis Dilectum (Non svegliate il Diletto) inscritta nello scudetto al di sopra del lenzuolo. Sopra la tela, altri angeli che reggono festoni.
Nel fastigio, entro cornice mistilinea è inserita una piccola tela di buona fattura (cm 70 x cm 80) raffigurante la Visita di Maria a S. Elisabetta.
Infine, a completamento dell’apparato decorativo, troviamo le statue allegoriche delle virtù teologali: Fede e Speranza adagiate sulle cornici di coronamento delle colonne rispettivamente a sinistra e a destra. Carità sulla cornice del fastigio inserita tra due angeli. Risulta così che quest’ultima statua è in più in alto rispetto alle altre due: disposizione non casuale dal momento S. Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi afferma il primato della carità: “Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!” (1 Cor 13,13). L’arte a servizio della teologia!